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Il paese del Dragone ponte tra Oriente ed Occidente

Dic 02 2018

Abbiamo recentemente concluso il primo viaggio in Vietnam organizzato da noi di GTV ed abbiamo ricevuto questa testimonianza cui ci fa piacere dar voce. Ecco le parole di Franco Cortelletti, da tempo socio di GTV che si è messo in viaggio insieme ad altri 20 per conoscere il paese del Dragone.

Il paese del Dragone ponte tra Oriente ed Occidente

È possibile che un viaggio turistico possa diventare, oltre che una opportunità di svago e di arricchimento culturale, anche e soprattutto l'occasione per una crescita personale sui temi della solidarietà internazionale e più in generale della cittadinanza globale?

Sì. E il recente viaggio in Vietnam promosso dal GTV e organizzato dall'agenzia Mikrotour, a cui hanno partecipato una ventina di persone, lo ha dimostrato.

Senza trascurare la visita dei luoghi più suggestivi del Paese sotto il profilo ambientale, architettonico e storico, come da tempo vengono proposti da molti Tour Operators, GTV infatti ha saputo confezionare un percorso unico anche rispetto ai nuovi orientamenti in materia di turismo responsabile o ecosostenibile che dir si voglia. In un certo senso ha aperto nuove prospettive che, visto l'ampio apprezzamento dei partecipanti, sicuramente potranno avere un lusinghiero futuro.

La proposta di GTV nasce dalla consapevolezza che conoscere le bellezze naturali e artistiche, per quanto significative, di un Paese non è sufficiene e sempre appagante; bisogna capirne nel profondo l'anima, anzi le diverse anime.

Il fatto che GTV operi nel Nord più povero del Paese da oltre dieci anni, realizzando progetti di cooperazione allo sviluppo finalizzati a creare condizioni di vita migliori e promuovendo l'autosviluppo delle popolazioni coinvolte, ha certamente contribuito a questo obiettivo.  Ma è soprattutto il modo con cui si è concretizzata questa esperienza, nel contatto con le popolazioni locali e nel condividerne le esigenze e gli stili di vita che è risultato fondamentale. E questo GTV è riuscita a realizzarlo e trasmetterlo ai partecipanti al viaggio.

Ecco quindi che, atterrati ad Ha Noi e dopo aver visitato i monumenti principali della capitale - dal Mausoleo di Ho Chi Minh, al Tempio della Letteratura, dal Museo Etnologico al Quartiere vecchio, dalla Pagoda su un unico pilastro al lago della Spada restituita – abbiamo iniziato il nostro percorso alla scoperta dell'altra faccia del Paese. Verso nord in una terra ai margini, per non dire trascurata, non solo dai flussi turistici ma anche dai ritmi frenetici dello sviluppo che stanno interessando altre aree del Vietnam.  Una terra di tradizioni artigianali in via di estinzione e di modalità di vita essenziali. E' qui che GTV ha fatto e sta facendo una esperienza unica di cooperazione, che non si traduce solo nell'offrire il proprio aiuto materiale ma anche nel condividere ciò che si fa.

La visita ad alcuni dei progetti realizzati da GTV nel Distretto di Son Dong e il contatto con le popolazioni locali ha consentito ai partecipanti di toccare con mano, in un rapporto di autentica fratellanza, quali sono le vere dimensioni sociali universali  della cooperazione allo sviluppo. Certamente hanno colpito la vista delle condizioni arretrate in cui vivono queste popolazioni, la loro serenità nell'affrontarle e la generale umanità dei rapporti. Ma ritengo che più importante di tutti sia stato capire:  che la realtà non è sempre quella luccicante dei luoghi proposti dai più importanti tour operators; che i posti che visiti sono fatti di storia, di spiritualità e di costumi diversi dai tuoi, ma pur sempre di grande valore; che  aiutare le popolazioni "bisognose" è un dovere morale; che dare è anche ricevere.

Percorrere le loro strade, disagiate e deserte in periferia e caotiche nei centri, mangiare assieme alle popolazioni locali, entrare nelle loro case sperimentando la loro ospitalità, esplorare i loro campi di riso e osservarli nei loro lavori agricoli o artigianali è stata una indimenticabile full immersion. Che ha lasciato il segno se è vero che durante tutto il viaggio ognuno di noi ha voluto saperne ancora di più sui molteplici aspetti del Vietnam, aiutati in questo dal nostro Luca – ormai vietnamita dopo sette anni di permanenza nel Paese – e dalle guide locali pronte non solo ad acompagnarci nel posti più significativi, ma anche a farci scoprire la bellezza delle tradizioni, dei riti religiosi e civili, nonchè dei significati spirituali delle diverse espressioni della vita quotidiana e della lingua.

Questa esperienza si è tradotta quindi in un profondo arricchimento umano che ci ha accompagnato anche durante le successive tappe del viaggio nell'esplorazione delle suggestive bellezze della Baia di Halong, poi della incantevole Valle di Mai Chau con le sue caratteristiche case su palafitte, e ancora della città di Ho Chi Minh City, l'antica Saigon in profonda e rapida trasformazione, infine del delta del fiume Mekong. Non è mancato un doveroso passaggio a Cu Chi, una delle zone più martoriate della guerra contro gli americani, con i suoi famosi tunnel. Anche quì non si è trattato solo di soddisfare una arida curiosità, ma di riflettere sulle atrocità della guerra, sull'eroismo dei vietnamiti nel difendere la loro terra dagli invasori. La visita poi al Museo dei residuati bellici ci ha mostrato in tutta la loro crudezza le nefandezze della guerra e l'imperativo della pace.

Al termine di questo viaggio credo che ci siamo sentiti tutti intimamente appagati per molteplici motivi.

Abbiamo scoperto il valore di questa nuova dimensione di fare turismo che riguarda non solo la possibilità di entrare nel profondo della vita di un Paese così complesso come è il Vietnam ma anche, per quanto riguarda la mission di GTV, la soddisfazione di avere aumentato/trasmesso ai partecipanti la sensibilità ai problemi dello sviluppo globale e della solidarietà internazionale.

Abbiamo contributo a creare quel famoso "ponte tra Oriente ed Occidente verso un nuovo domani" che costituisce il motto di GTV?

Io credo di sì.

Franco Cortelletti

 

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